La Diocesi di Frascati insieme alla Diocesi di Velletri-Segni, unite in persona episcopi S.E. Mons. Stefano Russo, ha attraversato sabato mattina la Porta Santa della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura partecipando, così, al giubilo di tutta la Chiesa universale in questo Anno Santo della Speranza.
Durante la celebrazione eucaristica, Mons. Russo ha svelato ai fedeli un’icona iscritta con Gesù Salvatore circondato dai Santi Filippo e Giacomo, patroni della Diocesi tuscolana, e dai Santi Clemente e Bruno, patroni della Diocesi di Velletri-Segni, e il versetto del Vangelo di Giovanni (15, 9) “Rimanete nel mio amore” e, come ha detto il Vescovo, è quello che le due Diocesi vogliono fare.
Amore e giubilo. Due termini difficili da separare perché chi ama è felice di donare il proprio amore e chi è amato è felice di sentirsi beneficiario di tale dono. E come si declina, allora, questo dittico con il passaggio della Porta Santa, con un cammino che può essere aspro, difficile e che a volte viene oscurato dallo sconforto? C’è un impostazione importante che non dobbiamo dimenticare: per entrare in Basilica, dal greco “casa del Re”, non serve bussare; la porta è spalancata.
Il dettaglio sembrerebbe ovvio, ma non lo è perché testimonia come il Signore ci aiuti a rimanere nel suo Amore, a rimanere con Lui, anche quando usciamo dalla Sua casa: sappiamo che quella porta rimane spalancata, pronta a farci rientrare alla presenza del Re con la grazia della Sua misericordia e della Sua accoglienza.
E vi è di più. Perché non mettere un portiere o un pulsante per l’apertura automatica? Sarebbe più pratico, no? Perché, invece, la porta rimane spalancata, anche con la pioggia, come quella che ieri mattina ha accolto i fedeli? Nel Vangelo di Luca (15, 11-32), che ieri è stato letto durante la Santa Messa, c’è un’espressione che può aiutarci a capire il motivo di un’apertura tanto serrata: “Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro”. Il Re, dalla propria casa, scruta, da quella porta spalancata, lontano verso tutti quei figli di cui attende la visita, il ritorno o la conoscenza. E quando li scruta in lontananza commosso corre incontro loro verso quella porta spalancata.
“Rimanete nel mio Amore. […] Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15, 9 e 11).
Matteo Verzaro