Oggi il tempo di Natale viene presentato attraverso varie sfaccettature, prevalentemente di natura consumistica. Basti pensare ai vari programmi televisivi dove si vedono servizi in cui le persone sono intente a fare shopping, ad acquistare regali da poter donare ai propri cari, file kilometriche fuori dai centri commerciali, gente che pazientemente aspetta fuori dai negozi.
Ma per quanto riguarda la vera essenza del Natale, della natività di Gesù Cristo, del viaggio pieno di paura e di ansia che hanno affrontato Maria e Giuseppe per raggiungere Betlemme e della successiva fuga verso l’Egitto, delle condizioni in cui Maria ha dovuto partorire il Bambino Gesù qualcuno si è mai chiesto qualcosa? Qualcuno si è mai provato a mettere nei panni dei personaggi di quest’evento che avrebbe sconvolto il mondo?
Allora con questo piccolo articolo andremo a visualizzare i protagonisti della vicenda e proveremo a dare qualche spunto riflessivo cercando similitudini tra le vite dei protagonisti e le nostre.
Vediamo chi sono i protagonisti:
- Gesù
- Maria
- Giuseppe
- I Magi
- Erode
Se c’è una cosa che mi ha sempre appassionato del mio percorso di Fede è notare come, nonostante millenni di distanza, molti personaggi che troviamo nei Vangeli o nei racconti della Bibbia adottino o usino comportamenti che sono simili o identici ai miei.
Oggi mi voglio soffermare in particolar modo su Giuseppe, Maria, i Magi ed Erode.
Partiamo da Maria e Giuseppe. Provando a metterci nei loro panni, quante volte anche noi abbiamo affrontato sfide simili? Sarà capitato sicuramente a ciascuno di noi di dover affrontare momenti, eventi e situazioni in cui ci era richiesto coraggio. In cui ci era richiesto di alzarci, prendere il nostro cammello e avviarci, nonostante l’ansia e il panico fossero i padroni del momento.
Se ci pensi bene, tutte le volte che ti alzi, che con coraggio affronti le sfide che il quotidiano o la vita ti mettono davanti, qualunque esse siano, stai agendo esattamente come Maria e Giuseppe che si sono prodigati per salvare la vita a Gesù.
L’amore e il coraggio sono le due armi che i nostri due Genitori (perché Maria e Giuseppe sono Madre e Padre anche per noi) hanno utilizzato sia per la nascita di Gesù sia nella fuga.
Proprio la fuga è un atto di grande coraggio. Anche se non sembra, la fuga richiede una forza d’animo differente. Basti pensare a Gesù che nel deserto “fugge” sottraendosi al quesito del demonio che lo tentava oppure a Santa Teresina di Lisieux che per evitare di peccare a causa di qualche sua consorella brontolona “fuggiva” in altre stanze del convento. Il paradosso Cristiano sta proprio nella fuga.
Un atto che tutto sembra tranne che eroico ma che in realtà dona una grande pace e una gioia mai visti. Infatti fuggendo Maria e Giuseppe hanno potuto salvare la vita a Gesù.
Anche noi quindi siamo chiamati ad armarci di coraggio ma soprattutto a fuggire quando serve soprattutto se ci troviamo davanti alle tentazioni.
Quando parliamo dei Magi la prima immagine che ci salta in mente è sicuramente quella delle statuine che mettiamo nel Presepe, ma questi tre personaggi ci insegnano una grande cosa. La Fiducia!
Potrebbero sembrare personaggi che vengono buttati lì nella storia, famosi solo per i doni che portano al Signore quando in realtà la loro figura ci dona un grande esempio di Fiducia in Dio che anche noi nel nostro piccolo siamo chiamati ad allenare.
Infatti quanti di noi al posto dei Magi si sarebbero fidati della famosa “Stella Cometa” che li avrebbe guidati da Gesù? Sicuramente non molti di noi, fragili e diffidenti come siamo.
Ecco magari l’esempio dei Magi può essere quello spunto dove anche personaggi che nella storia della Salvezza sembrano avere un ruolo marginale (poiché come sappiamo dopo la nascita tornano nel loro paese e non sappiamo più nulla di loro) danno invece una grande scossa nel coltivare la fiducia in Dio.
E soprattutto ricordiamo, in vista del Giubileo, che coltivare la Fiducia aiuta ad allenare anche la virtù della Speranza!
Infine parliamo dell’ultimo personaggio, Erode, colui che si è sentito usurpato di una carica, che detta in termini romani “rosica” della nascita di un altro Re.
Erode quindi viene ricordato solamente per le sue stupidaggini eppure quante volte anche noi siamo un po’ come Erode?
Proviamo a renderci conto di tutte quelle volte in cui, ad esempio, un compito, un posto o un ruolo ci vengono tolti o anche solamente veniamo informati che potremmo perderli. Secondo voi qual è la reazione che subito si insinua nel nostro animo?
Lo ammetto, io sono un po’ rosicone come Erode.
Però è questa l’ultima parola sulla mia vita? Rosicare come Erode mi definisce?
Non penso proprio!
Perché noi siamo molto altro che semplice fastidio per la perdita di un posto, noi siamo qualcosa di più profondo e il Signore lo sa, infatti ci ama infinitamente nonostante i nostri peccati.
Per concludere, vi invito a prendere sempre spunto dalle figure Bibliche, perché in Essi potreste trovare persone che come voi hanno affrontato ansie, sfide e paure e tenete d’occhio anche coloro che si sono rivelati personaggi sciocchi o pessimi come Erode perché anche da loro possiamo imparare qualcosa, come ad esempio scegliere il bene e l’amore sempre invece del male.
Vi auguro un buon Natale, grazie per aver letto il mio articolo e che il Signore Gesù vi benedica.
Alessio Pulcinelli
Studente Ecclesia Mater.