Blog Left Sidebar

A Web page that serves as a publicly accessible personal journal for an individual. Typically updated daily, blogs often reflect the personality of the author.

San Giuseppe nella Chiesa Cattolica Vietnamita

Pubblicato il: domenica 19 Marzo 2023

San Giuseppe è lo sposo di Maria e il custode di Gesù. È spesso chiamato dai vietnamiti San Giuseppe Lavoratore, San Giuseppe o Giuseppe di Nazareth.

Già nel XVII secolo, papa Innocente XI, su richiesta dei vescovi missionari orientali, canonizzò Giuseppe patrono del Vietnam e dei paesi limitrofi. Fu padre Dac Lo il pioniere nella scelta di San Giuseppe come patrono della Chiesa vietnamita. E L’11 ottobre 1997, nella lettera della Conferenza Episcopale del Vietnam in occasione dell’incontro annuale tenutosi ad Hanoi il 6 novembre 1997, si confermava all’unanimità di onorare Giuseppe come patrono della Chiesa cattolica vietnamita.

Padre Dac Lo raccontò una storia su San Giuseppe: “Il 12 marzo 1627, festa di San Gregorio, io e fratello Anton Marques scendemmo dal treno ad Aomon per andare nel Tonchino. Abbiamo attraversato il mare navigando tranquillamente fino a sabato pomeriggio. Quando si preparava ad entrare in mare a Thanh Hoa, improvvisamente scoppiò una tempesta con molte immagini mostruose che spaventarono tutti. Ma il giorno dopo era la festa di San Giuseppe, il mare era calmo e le onde erano calme, la figura mostruosa era scomparsa, così entrammo sani e salvi dalla porta del mare. Quella porta, la gente del posto la chiama Bang gate (Thanh Hoa), ma noi l’abbiamo chiamata la porta di San Giuseppe, in segno di gratitudine nei suoi confronti per averci aiutato ad arrivarci sani e salvi”.

Fin dall’inizio, quando è stato predicato il nuovo Vangelo, la Chiesa vietnamita ha reso omaggio a San Giuseppe. La maggior parte degli uomini cattolici vietnamiti prende il nome di Giuseppe come nome ufficiale o santo patrono. Molte chiese e conventi sono posti sotto il patrocinio di San Giuseppe. Quasi tutte le chiese hanno un altare a San Giuseppe uguale alla Madonna. Molte chiese costruiscono anche dei monumento a San Giuseppe nel terreno della chiesa affinché i parrocchiani possano adorare e pregare a San Giuseppe. È difficile fare statistiche in tutto il Vietnam, dal nord al sud, quante sono le parrocchie a lui dedicate e sono tanti che scelgono il suo nome, quindi la festa di San Giuseppe viene  celebrata con grande solennità e festeggiamenti.

San Giuseppe era un uomo giusto, discreto e concreto. Ci sono molti che dicono e non fanno;  altri dicono una cosa e ne fanno un’altra.  San Giuseppe appartiene a coloro che fanno le cose in silenzio.  Non parlava, ma nel silenzio ascoltava e prontamente obbediva ciò Dio gli chiedeva: “Quando si svegliò, Giuseppe fece come gli aveva comandato l’angelo”.

Madre Carla invita tutte noi Suore Missionarie dell’Incarnazione a imitare San Giuseppe, come persona speciale nel piano salvifico di Dio. Anche se taceva, la sua missione nel piano salvifico di Dio era grande.  Egli conduceva una profonda vita interiore: nel silenzio era in stretto contatto con Dio, ascoltando la sua volontà, e nel silenzio compiva fedelmente ciò che Dio voleva.

Auguri a tutti i papà del mondo!

Silence speaks!

Pubblicato il: domenica 19 Marzo 2023

The world and its history always search after the victorious deeds of people and the fame of names. But how does the silence make a man in the history renowned and fortune?  St. Joseph has divulged the divine secret in unveiling the silence. He is the only prominent figure who stuck the history of humanity with his grace of silence by opening the door for the mystery of Incarnation. God manifests himself in the moment of silence. God spoke to Joseph and he listened to God in silence. Pope Francis would confirm that Joseph’s silence is not a mutism or taciturn but it is a humble submission and confirmation of the readiness for the divine call. It is an offering with full of listening. “the Father spoke a word and it was his Son”, writes St. John of the Cross. The mystery of God invariably manifests in eternal silence. There is no wonder why Jesus loved the lonely place and spaces of silence. Because, he was brought up in the ‘school of the house of Nazareth’ with the daily examples of Joseph and Mary. It might have been the reason that Joseph disappears from the scriptural scenes silently after the story of Christ’s birth and Passover in Jerusalem at age of twelve.

Silence is not only a buffer zone but it frightens and challenges. The scripture does not utter a single word by St. Joseph of Nazareth, the humble carpenter. It might have been difficult for him to be the protector of the Word of God but even then, being a ‘just’ man, God makes him to say ‘yes’ to the eternal plan to be Mary’s husband and foster father of Jesus. In this sense, the salvific history is incomplete without the account of the ‘shield’ of the holy family.

Even in his darkest hours and midst of trials, after learning of Mary’s pregnancy, Joseph remained to be man of character. He himself did not fully understand the circumstances surrounding Christ’s conception and birth. But he was able to love what he did not fully understand. His sanctity and faith revealed in this love. The fullness of faith that bears in his heart combined in silence with action. He did not speak but demonstrated what Jesus once told his disciples, ““Not everyone who says to me, ‘Lord, Lord,’ shall enter the kingdom of heaven, but he who does the will of my Father who is in heaven” (Mt: 7/21). It is a virtue that acquired and fostered in his heart with humility that prompts him quietly draw back and silently obey the will of God. A vocation, completely in silence!

George Sinesh Karuppalyil SJ

Solenne celebrazione eucaristica a conclusione del Giubileo per i 100 anni dalla nascita della serva di Dio madre Carla Borgheri.

Pubblicato il: mercoledì 8 Marzo 2023

Domenica 26 Febbraio 2023 ore11:00

Nella cornice del santuario di San Cosimo alla macchia di Oria (BR) domenica 26 Febbraio, prima domenica di Quaresima, ci siamo trovati insieme per la celebrazione della messa e per concludere l’anno giubilare della nascita di madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e dei Padri Missionari dell’Incarnazione. A celebrato S.E. mons. Vincenzo Pisanello vescovo di Oria, e con l’occasione si sono susseguite anche alcune testimonianze, inaugurazione e benedizione di una lapide della sala ex.

Per madre Carla l’11 dicembre 2022 è iniziato il processo di beatificazione a Frascati nella cattedrale di San Pietro.

Nell’editto del vescovo mons. Raffaello Martinelli scriveva: “su ispirazione dello Spirito Santo madre Carla ha voluto incarnare il suo carisma al grande mistero dell’incarnazione e ha cercato di rendere visibile nella chiesa e nel mondo i tratti caratteristici di Gesù”.

La madre nel 1993 ha accolto la richiesta di mons. Armando Franco per il servizio al santuario dei Santi Medici per l’accoglienza dei pellegrini e l’animazione liturgica. Madre Carla amava sostare al santuario e implorare grazie per tutti i fedeli e i pellegrini che vi si recavano. Amava dire che “la santità è il perché della nostra vita”.

Chi scrive deve molto a madre Carla perché attraverso le sue suore in servizio permanente come Congregazione dell’Incarnazione madre Josephine, suor Jndù e suor Elizabeth, che Dio le benedica sempre, al santuario hanno creato le condizioni ideali per la mia conversione definitiva e profonda con i modi canonici ispirati dalla madre che sono accoglienza e ascolto.

Quando suor Loreda ha presentato all’assemblea i tratti salienti della vita di madre Carla ha posto l’accento sulla sua umanità e vita missionaria.

Pareva che ascoltare suor Loreda, conoscessimo da sempre madre Carla nonostante non l’avessimo mai incontrata e parlato con lei, e sentivamo il suo forte invito ad andare avanti con forza e determinazione.

Come tutti i santi e i beati hanno iniziato da soli, anche madre Carla avrà vissuto quell’esperienza, e da quello che si legge e ascoltato, lei con i suoi intenti e dell’amore di Dio reincarnato a ispirarvi ha dispensato accoglienza e positività nel mondo ovunque andasse.

Sì perché penso fosse innanzitutto una persona positiva e propositiva facendo della santità il senso della vita… e il nostro…

L’emozione e la partecipazione in primis delle suore della Congregazione che occupavano tre file nei banchi della Chiesa, si percepiva nell’aria e si toccava con mano.

Ogni qualvolta si pronunciava o si faceva riferimento a madre Carla la sua presenza la avvertivamo tutti e la voglia di renderle merito acquistava sempre più vigore man mano che la celebrazione andava avanti. Era un crescendo Rossiniano.

Un intervento finale molto sentito è stato fatto anche dalla madre generale madre Carmela Cataldo, in linea di successione a madre Carla e madre Anna Piu.

Madre Carmela ha sottolineato i tratti e il lavoro continuo e incessante fatti in trent’anni di presenza al santuario di San Cosimo alla Macchia.

La messa è finita con l’invito di don Mino, vicedirettore del Santuario, a recarsi tutti dopo la celebrazione di S.E. Vincenzo Pisanello presso la sala ex voto, per benedire, inaugurare e intitolare la medesima sala a madre Carla. A me piace pensare che una parte di oggetti e testimonianze di miracoli fatti per intercessione dei Santi Medici siano stati portati da fedeli per le preghiere incessanti della madre a loro sostegno. Io sono stato testimone oculare della passione e abnegazione faticosa e meticolosa di donne e uomini volontari, che hanno fatto sì che si sistemasse e si finisse il tutto a tempo di record per dare alla sala ex voto un volto nuovo, degno di una grande donna e “santa”, ora serva di Dio. L’intervento con tutti incerchio alla presenza della gigantografia di madre Carla, del direttore del Santuario don Franco Depadova a cui va il ringraziamento decisivo per la realizzazione di tutto insieme a quelle del vescovo, hanno lasciato il segno nei cuori dei presenti, e noi presi dall’emozione nel cuore eravamo al settimo cielo, testimoni di un evento unico.

Infine siamo stati invitati tutti nelle sale del santuario per un piacevole aperitivo offerto gentilmente e preparato deliziosamente.

Si era lì tutti felici e commossi con il pensiero a madre Carla, certi che la sua presenza fosse in mezzo a noi per ringraziarci della degna giornata, con la sua ben nota umiltà e allegria.

Grazie madre Carla!

Continua a pregare per noi.

Mimmo Buccolieri

Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare nessuna delle sue benedizioni

Pubblicato il: martedì 7 Marzo 2023

Con le parole del salmista noi Suore Missionarie dell’Incarnazione, abbiamo espresso a Dio, in questo 19 febbraio 2023, la nostra viva riconoscenza alla Serva di Dio Carla Borgheri, attraverso la Celebrazione eucaristica che ricorda l’apertura ufficiale del processo di Beatificazione e Canonizzazione e la chiusura del centenario della sua nascita, il 25° anniversario della nostra presenza in Costa d’Avorio.

La bontà e la misericordia del Signore verso la nostra Congregazione non hanno avuto limiti!

Con i nostri fratelli e sorelle della parrocchia di Saint Marcel d’Akouai Santai, abbiamo gioito al ritmo della fanfara e cantato per dire grazie al Signore per la vita della tua Serva; ella ci mostra che avere una vita di santità quaggiù sulla terra è possibile, a condizione che diamo la nostra vita a Cristo anche a prezzo di sacrifici per annunciare il vangelo.

Concluso l’anno giubilare in memoria della Serva di Dio Madre Carla Borgheri

Pubblicato il: martedì 28 Febbraio 2023

Il 26 febbraio, nel santuario di Oria dedicato ai Santi Medici,  la Comunità delle Suore Missionarie dell’Incarnazione ha concluso l’Anno Giubilare del centenario della nascita di Madre Carla Borgheri, ed ha rappresentato un momento di riflessione e di ispirazione per tutti i partecipanti. Come ha ricordato S.E. mons. Pisanello: “Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così …Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”.

Personalmente ringrazio la divina provvidenza per il dono di Madre Carla…il Signore ci dona gli strumenti…facciamone tesoro! Tutti possiamo essere santi a immagine e somiglianza di Dio. Siamo come nani sulle spalle di giganti, possiamo vedere più lontano in virtù del lascito di coloro che ci hanno preceduto nella Fede. Il cammino che conduce alla Santità è alla portata di tutti, grazie all’esempio di figure come Madre Carla, a noi resta il compito di preservarne il ricordo e seguirne l’esempio. E, proprio per questo, al termine della messa, lo stesso presule, insieme alle consorelle ed ai fedeli nella sala ex voto,  ha scoperto una targa a perpetuo ricordo dell’evento. Il tutto si è concluso con momenti di fraternità, convivialità e meditazione…L’auspicio sia che la chiusura dell’anno giubilare, nel santuario di Oria, alla presenza di monsignor Vincenzo Pisanello, possa essere un ulteriore gradino del cammino che conduce alla santità, “il perché della nostra vita”.

La Scuola dell’Infanzia Paritaria “Sacro Cuore” partecipa alla Va Edizione del Carnevale

Pubblicato il: lunedì 20 Febbraio 2023

 “Il Creato è casa comune ambiente di vita e non semplice oggetto da usare e sfruttare” – sono le parole di Papa Francesco protagoniste del carro allegorico che ha sfilato per le vie di Salice Salentino in occasione della Va Edizione del Carnevale Salicese che si è svolta domenica 12 febbraio 2023. Alla manifestazione, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione Smile, ha partecipato il nostro Istituto Scolastico, la Scuola dell’Infanzia Paritaria “Sacro Cuore”, con un carro che ha voluto lanciare il messaggio per il rispetto dell’ambiente in continuità con quello che è il progetto educativo previsto per questo anno scolastico.

Associazioni, gruppi e scuole nel territorio hanno preso patte alla gran sfilata di maschere, carri e gruppi mascherati; allegria, gioia, spensieratezza e voglia di stare insieme sono stati i sentimenti che hanno animato non solo la sfilata di domenica ma anche le giornate precedenti alla manifestazione.

Tante mamme e papà, ma anche nonne e zie, tutti impegnati a curare ogni dettaglio per la realizzazione del carro, dei vestiti a tema per i bambini ma anche per i genitori che si sono messi in gioco in una giornata che rimarrà nei cuori e nei ricordi di tutti noi.

Quando c’è la collaborazione di tutti si possono fare grandi cose: donare il proprio tempo e mettere a disposizione degli altri le proprie abilità è la massima espressione dell’amore per la comunità.

Sono stati giorni ricchi di emozioni, il tempo a disposizione era poco ma la tenacia e l’impegno di tutti hanno consentito la buona riuscita dell’iniziativa – dice una mamma – ringraziamo la nostre Suore per averci consentito di realizzare il carro e le maschere per il Carnevale mettendo a disposizione i lori spazi, la loro cortesia e infinita pazienza. Anche in queste occasioni si dimostrano esempi di vita e affidare i nostri bambini a loro rimane per noi un privilegio.”

La nostra Scuola non poteva mancare all’invito dell’Amministrazione di partecipare al Carnevale, la festa del divertimento per antonomasia. Un sentito ringraziamento va alle rappresentanti di Classe e di Istituto che anche questa volta hanno dato il massimo per la buona riuscita dell’iniziativa” – dicevano le suore – e ancora – “come Scuola vogliamo ringraziare i genitori e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del carro perché hanno saputo fare di una semplice idea una grande iniziativa che ci ha reso orgogliose. La nostra Scuola è una realtà ben radicata nel comune di Salice Salentino ed è sempre attenta a partecipare ad ogni proposta che contribuisce alla crescita emotiva e socio educativa dei nostri bambini e delle loro famiglie.

 

Happy New Year (Chúc Mừng Năm Mới)

Pubblicato il: sabato 18 Febbraio 2023

Lunar New Year is called Tết in Vietnam, and it is the biggest traditional festival in the country. Tết usually occurs from the end of January to early February, according to our lunar calendar. We have 12 animals that are the symbol for the year, with each year represented by a different animal. This year, the symbol is the CAT. This is also a precious time when all the members of the family can gather together.

New Year is a symbol of newness, which is why before Tết, the Vietnamese prepare for the three main days. They clean their house and decorate it with flowers such as the kumquat tree and peach blossom. A huge amount of food is bought before Tết to make traditional dishes such as bánh chưng, bánh giầy, and giò chả, as well as candies. After a year of busy working life, New Year’s Eve is the time for family members to sit together and share the things that have occurred throughout the year. Catholics usually gather in the churchyard with some small programs such as dancing around a campfire and Bible quizzes, and people will wait until midnight to burn fireworks and welcome the new year.

Tết is celebrated over three main days: the 1st, 2nd, and 3rd, with each day having a different intention based on our beliefs.

On the first day, we are all called to invite loving solidarity by gathering in the church for the celebration of the mass with the spirit of thanksgiving to God and asking God for the peace of all. As tradition, people make incense to worship their ancestors who have passed away. Then, the children come to wish their parents and grandparents a happy new year and wish them the best. The elders give lucky money to the children and the elderly parents. The day ends with a feast in each family.

On the second day, Christians dedicate it to remember and pray for their ancestors, grandparents, and those who are still alive or have passed away. In many places, parishes organize gift-giving during the mass, and people go to wish each other success in the new year.

On the third day, in the morning, people go to mass to offer and ask God to sanctify their work. They hope that the new year will be full of success and good results. Afterward, they go to wish their relatives and neighbors, and especially have meals with them in each family wherever they go. This expresses that we care for each other and are thankful.

In the spirit of the spring days, let each one of us give thanks to our loving God and entrust our life to God.

Happy New Year (Chúc Mừng Năm Mới)

 

Lode e ringraziamento a Dio nella parrocchia della Divina Pastora

Pubblicato il: sabato 18 Febbraio 2023

Un giorno molto importante per la comunità di Lipa (Filippine) è stato il 22 gennaio 2023, abbiamo celebrato una Messa di ringraziamento a Dio con l’apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, Madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e dei Padri Missionari dell’Incarnazione, avviata lo scorso 11 dicembre 2022 a Frascati, in Italia.

La solenne celebrazione è stata presieduta da Sua Eccellenza Mons. Gilbert A. Garcera, D.D., nella parrocchia della Divina Pastora e concelebrata da Fr. Jayson Sciapco, segretario del vescovo, da Fr. Godo Mendosa, parroco della parrocchia e da altri sacerdoti e diaconi della diocesi. La chiesa era gremita di tanti fedeli.

Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha invitato tutti noi alla santità e ha ringraziato Dio per l’avvio della Causa di Madre Carla. Ha dato i suoi complimenti perché, in pochi anni dalla fondazione della Congregazione, è già avviata la causa. Questo è un grande dono per il futuro della Congregazione e dei suoi membri. Ha anche ringraziato la Congregazione per la nostra presenza nelle Filippine e per il servizio svolto nella sua diocesi, nella parrocchia e per la cura delle bambine che vivono con noi nella God’s Smile Home.

La mattinata si è conclusa con la visita dell’Arcivescovo e dei sacerdoti alla nostra comunità per condividere un momento di fraternità.

 

Cinquant’anni di fedeltà

Pubblicato il: sabato 18 Febbraio 2023

Care Sorelle Missionarie dell’Incarnazione,

Vi siamo molto grati per averci offerto la possibilità di realizzare la festa del cinquantesimo anniversario del nostro matrimonio. L’anniversario ricorreva il 27 luglio 2022, ma, per motivi di salute è stato necessario rinviare, per ben tre volte, ad altra data.

Abbiamo scelto, infine, l’11 febbraio perché è la festa della Madonna di Lourdes; questa scelta non è stata casuale poiché era nostro desiderio vivere questo evento sotto lo sguardo e la protezione di Maria e nella Cappella del vostro Istituto dove avevamo già celebrato il venticinquesimo anniversario del nostro matrimonio.

Conservavamo di quell’avvenimento, celebrato nella Cappella, un’aria di pace, di sacralità, di calorosa accoglienza, di famiglia; ciò ci ha spinto a chiedervi la possibilità di accoglierci per celebrare il cinquantesimo.

Alla nostra richiesta, la vostra disponibilità è stata pronta, amabile, materna e senza riserve.

Il giorno della festa  la Cappella era stata preparata con cura, sobrietà e delicatezza.

Nell’attesa che arrivasse il sacerdote, le suore si sono occupate dei numerosi bambini, e noi ci siamo sentiti sostenuti in ogni momento.

La Celebrazione dell’Eucaristia, accompagnata dai canti, si è svolta in un’atmosfera semplice, solenne, soprannaturale, familiare e composta.

Il giorno successivo, nel ringraziare il sacerdote, don Orlando, gli abbiamo detto che la Santa Messa è stata un momento di grazia, un capolavoro. Egli ha confermato dicendo: “Sì, è stato un momento di grazia, un capolavoro perché si percepiva fortemente l’unità di tutta l’assemblea”.

Sembrava che anche i banchi, i ceri, i fiori, le pareti, la luce vivida del sole partecipassero alla sacralità del momento. Spontaneamente, alcuni presenti hanno rivolto a Dio le loro invocazioni per noi.

In un’atmosfera raccolta e partecipata, commovente è stato il ricordo dei nostri cari che ci hanno preceduto nella Casa del Padre.

La nostra meraviglia era grande; volevamo quasi scomparire affinché fosse lasciato spazio al vero protagonista: Dio Padre, considerando che tra i presenti qualcuno non è credente.

Silvano, un nostro amico, ci ha telefonato per ringraziarci di aver partecipato alla Celebrazione; gli era sembrato “un Inno alla Via, alla Famiglia, alla Fratellanza”.

Conoscendo i nostri limiti e le nostre scarse capacità organizzative, non finiremo mai di stupirci poiché, tutto ciò che si è svolto ha superato ogni nostro desiderio ed aspettativa. Non è stata una festa, è stato un momento di Grazia.

Care Sorelle, grazie per averci accolto e averci fatto sentire parte della vostra famiglia.

Sarà stato un dono di Madre Carla?!

                                                                                           Con fraterno affetto

                                                                                           Pietro e Liliana Perfetto

Giorno di gratitudine e di festa

Pubblicato il: venerdì 17 Febbraio 2023

Centouno anni fa come oggi, il 17 febbraio, nasceva Madre Carla. Vogliamo rendere grazie al Signore per il dono della sua vita e di quanto Egli ha realizzato attraverso di lei per il bene di tanti fratelli.

Madre Carla docile ai doni dello Spirito e disponibile alla volontà di Dio, è stata segno dell’amore di Dio per tutti. Lo scorso 11 dicembre abbiamo avuta la grazia di celebrare l’apertura del processo della sua beatificazione e canonizzazione nella Cattedrale di Frascati, dichiarandola Serva di Dio. Oggi la fama della sua santità è conosciuta nelle varie parti del mondo e continua a diffondersi.

Da una lettera scritta a noi sue figlie, il 17 febbraio 1989, possiamo cogliere la passione missionaria che la spingeva con paziente speranza verso tanti fratelli, per portare la luce e la gioia di Gesù Verbo Incarnato; diceva: “Un’anima missionaria custodisce, dentro di sé, il desiderio insopprimibile di portare Cristo alle anime, senza chiedere nulla per sé, né quanto ciò le possa costare. Come il seminatore, ella getta il seme nella speranza, fiduciosa nella Grazia divina che, come pioggia benefica, fa germogliare e crescere la buona semente sino ai frutti maturi. Ella vigila, senza risparmiarsi sostenuta dalla Santa Obbedienza, dall’ispirazione divina, dalla esperienza personale, e da quanto le viene suggerito. Ella spera, senza stancarsi, giacché il seme porterà frutto, come e quando il Signore vorrà. Ella è pronta anche ad abbandonare il campo di lavoro, alla voce dell’obbedienza, perché sa che: «uno semina e uno miete». Uniamo la nostra obbedienza a quella di Maria”.

Con Lei diciamo: «Fiat mihi secundum verbum tuum» (Lc 1, 38) con tutta l’implicanza del suo significato; solo così diverremo madri di anime come Maria e come la serva di Dio, Madre Carla.

Oggi, per la mediazione di Madre Carla, vogliamo chiedere al Signore anche per noi, la passione e la gioia di portare Cristo. Con questo desiderio, viviamo con gratitudine la gioia di questa giornata.