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Un fine settimana missionario

Pubblicato il: lunedì 16 Ottobre 2023

“Un fine settimana missionario”

Ognuno di noi ha i propri obiettivi e desideri per andare avanti nella vita, e ciascuno da ad essi il significato e il valore che più ritiene giusto. Per un cristiano però, la vita ha senso solo quando è percepita e vissuta secondo i principi di Gesù, in pieno spirito missionario, a servizio del prossimo, con lo scopo principale di custodire e far conoscere il Suo amore a quanti incontriamo sul nostro cammino, perché la Fede possa germogliare e crescere nel cuore di tutti. Così, noi giovani della Parrocchia di Shënkoll, incoraggiati dalla vita e dalle opere degli Apostoli, abbiamo deciso di condividere un’esperienza ‘Missionaria’.

    Il quattordici ottobre, dopo un viaggio molto lungo, accompagnato da preghiere, giochi e tante conversazioni amichevoli, arriviamo in una città piuttosto grande chiamata Devolli. Bilishti è stata la nostra prima meta, dove siamo stati ospitati nella casa delle ‘Suore Francescane del Vangelo’. Ci hanno raccontato la loro storia in Albania, le esperienze, le vicissitudini e le difficoltà incontrate qui, difficoltà che sono state costrette a superare spesso da sole, considerando l’assenza di un sacerdote a tempo pieno nella zona, da circa 22 anni. La loro forza è stata da sempre, a loro dire, la grande Fede da cui erano animate che gli ha permesso di continuare a diffondere la Parola di Dio anche di fronte ai pericoli, confidando sempre  e solo nell’aiuto Divino.    Nello stesso pomeriggio, il destino ha voluto che incontrassimo Suami, una liceale timida e insicura, molto provata  dallo stress della scuola e dai corsi estenuanti che doveva frequentare, ma con il cuore colmo d’amore per Dio. Nell’anno 2017, la nostra protagonista ha deciso di aderire al cattolicesimo, con una convinzione che proveniva dal profondo della sua anima. “A dire il vero, mi sono da sempre sentita cristiana e  appartenente a Lui, ma la volontà di proclamare quest’ultima è stata il mio punto più debole”, – ha detto. Fortunatamente la sua famiglia ha accolto con benevolenza la novità divenendo per lei il più grande sostegno, quello che le ha permesso di rimanere forte nel tempo di fronte alle tentazioni,  e raggiungere così il suo scopo:  ricevere il Battesimo. Suami, era meravigliosamente orgogliosa della religione che aveva scelto. “La domenica” – continuava a raccontarci – “mentre tutti uscivano per incontrarsi con gli amici, io preferivo partecipare alla Santa Messa, poiché il vuoto che sentivo nell’anima si riempiva  solo attraverso la Comunione e l’Eucaristia perché è lì che ho incontrato il mio più grande amico: Gesù”. E’ stata per noi una testimonianza edificante che ha rafforzato ancor di più in noi la volontà di diffondere e far conoscere la bellezza di un Dio Padre amorevole che ci Ama fino all’estremo sacrificio.

Il giorno successivo dopo la messa mattutina  ci siamo diretti verso il villaggio di Dobranj. Ci siamo divisi in quattro gruppi e bussando porta a porta abbiamo invitato grandi e piccini a venire ad assistere allo spettacolo che con impegno avevamo preparato, era la rappresentazione del: Il Cieco e Gesù che se pur in forma teatrale conteneva un profondo messaggio e un grande insegnamento.  Inizialmente avevamo molta paura e non eravamo sicuri del buon esito dell’iniziativa, ma Suor Teresina ci rassicurava e incoraggiava, sostenendo che se pur fossero stati pochi i partecipanti, avremmo comunque fatto la volontà del nostro Dio, scegliendo di annunciare la sua Parola in quella forma insolita e originale. I primi ad  avvicinarsi sono stati due anziani del posto e poi come per miracolo, in men che non si dica la piazza brulicava di voci di bambini ma anche di tanti adulti. Eravamo  davvero sicuri che questa nostra missione fosse sacra e con questa convinzione abbiamo iniziato la drammatizzazione lasciando un messaggio che è penetrato in profondità nei cuori di coloro che hanno partecipato. Grazie alla nostra iniziativa avevano capito che Dio non è solo per i buoni o i sani, ma è proprio per coloro che hanno più bisogno della sua misericordia.

    Sebbene fossimo stanchi, abbiamo deciso di proseguire raggiungendo un altro quartiere a dir di tutti molto pericoloso. In effetti ci accorgemmo sin da subito della diffidenza e la rabbia che traspariva dai volti di ragazzini e adulti che abbiamo invitato a unirsi a noi. Noi per loro eravamo degli “avversari”. Comunque abbiamo iniziato la missione, ballando e cantando insieme nella speranza che loro si unissero a noi. E a quanto pare, una forza esterna è intervenuta nei loro cuori, e hanno cominciato a divertirsi con noi, alcuni buttando via le bici, altri con rabbia, altri con orgoglio se pur con tante divisioni religiose e sociali! Alla fine comunque potevamo ritenerci soddisfatti e felici di aver donato loro alcune ore di spensieratezza e siamo andati via con in cuore la speranza che forse anche in loro avevamo gettato il seme della fede, animato dalla curiosità di conoscere più da vicino l’amore di Dio, quel Dio della gioia e della speranza di cui noi eravamo stati portavoce.

     La missione era praticamente conclusa e trovandoci a fare un resoconto dell’esperienza vissuta, ci siamo accorti che se tanto avevamo dato, molto di più avevamo ricevuto. Incontrare alcune famiglie convertite al cristianesimo e sentir raccontare le loro storie è stata per noi un’esperienza entusiasmante che ancora una volta ci ha confermato quanto fosse grande l’Amore e la Misericordia di Dio Padre per i suoi figli.

 La mattina seguente, dopo aver salutato e ringraziato le suore per l’ospitalità, partiamo alla volta di Korçë, la ‘Parigi dell’Albania’. Assistiamo alla messa e visitiamo la comunità cattolica lì, dove tutto è iniziato con una scuola laica Maltese. Con un’emozione indimenticabile, lasciamo Korca per andare a Pogradec, dove faremo un giro di visite a diversi luoghi per poi tornare a Lezha. Con il cuore pieno di gioia, arricchiti  da quanto visto e vissuto e animati da nuova energia concludiamo così il nostro Fine Settimana Missionario, nella speranza di poter presto ripetere questa bellissima esperienza!

Il mese missionario prende vita

Pubblicato il: venerdì 13 Ottobre 2023

Qualche mese dopo l’inaugurazione della Piazza Madre Carla Borgheri, ieri sera, si è svolto il primo incontro di preghiera dedicato al Mese Missionario.

Molte persone hanno partecipato al Rosario mariano e ormai la nuova piazza è diventata un punto di ritrovo per i piccoli e le famiglie del rione. I vicini, “auspichiamo che nel prossimo futuro si realizzino iniziative di questo genere per avvicinare le persone alla fede sull’esempio di Madre Carla”.

Un pomeriggio speciale

Pubblicato il: martedì 3 Ottobre 2023

Ieri, nell’incantevole giardino della Casa Madre Delle Suore Missionarie dell’Incarnazione, per le nonne ospiti della Casa di Riposo è stato organizzato un pomeriggio veramente speciale.

L’evento, pensato per l’occasione della festa dei nonni, si è trasformato in due ore di autentica serenità e gioia.

Accompagnati da un piacevole sottofondo musicale, deliziati da un gustoso e apprezzatissimo menù, le nonne ospiti, le loro famiglie e tutte le suore hanno trascorso il pomeriggio condividendo la tranquillità e la pace che è la caratteristica principale di questo luogo straordinario, nato per opera di Madre Carla.

Un momento importante per tutti è stato l’apertura della festa: la preghiera comune dedicata a chi soffre e soprattutto alle popolazioni che in questo momento stanno vivendo il dramma della guerra, ha unito tutti i presenti in un momento di raccoglimento e comunione.

Il piacere di stare insieme è stato, poi, il vero protagonista del pomeriggio.

Giuliana Ricottini

Attimi di paradiso

Pubblicato il: venerdì 29 Settembre 2023

Attimi di paradiso

Io provo sempre una profonda gratitudine nei confronti delle Suore Missionarie dell’Incarnazione, perché ogni qualvolta si vivono momenti di preghiera, di riflessione, di adorazione e contemplazione insieme a loro, alla presenza del Signore, un pezzo di Cielo scende tra noi e ci tocca nel profondo… questo è quello che è avvenuto anche e soprattutto sabato mattina durante la Professione Religiosa di Maria Thu e Maria Hien: una meraviglia per i miei occhi e per il mio cuore. Non era per me la prima volta, perché avendo una sorella suora, avevo già assistito ad una Professione Religiosa, ma non ci si abitua mai alla Chiamata del Signore: quando il Signore chiama, l’emozione è sempre molto grande e profonda… l’Eterno per primo ama e ti sceglie. Questa è la bellissima citazione di San Giovanni cui Suor Maria Thu e Suor Maria Hien hanno fatto riferimento: la loro vocazione nasce perché amate dal Signore in modo incondizionato ed assoluto. Due ragazze venute da lontano, con la loro storia, la loro giovane vita che si sono messe in Cammino perché hanno sentito questa chiamata all’Amore da Colui che è Amore. E tutto questo lo abbiamo visto nei loro volti raggianti, bagnati di lacrime ma raggianti.

Come Maria, anche loro creature semplici, hanno detto “Eccomi” alla volontà del Signore: momento bellissimo, in cui la commozione di tutti i presenti era visibile in occhi velati di lacrime. Tutta la celebrazione è stata un crescendo di emozioni, curata nei minimi particolari, allietata da canti e musiche molto coinvolgenti. Interessante è stato sentire come i ragazzi del nostro Oratorio, insieme alle nostre amate Suore, hanno cantato nella loro lingua madre, il Vietnamita… Il risultato è stato sorprendente! Tutta la comunità cantava insieme a loro: giovani Suore e giovani dell’Oratorio che insieme camminano per donare Amore. Sono vocazioni diverse, chiamate diverse, ma con un unico scopo: testimoniare la Pienezza che solo il Signore può dare. Tutto questo sotto l’amorevole sguardo della nostra Madre Carla Borgheri, che dal Cielo protegge le sue Figlie e protegge tutti noi, che rivolgiamo a Lei le nostre incessanti preghiere. Posso dire in tutta umiltà e sincerità che vivere questa giornata è stato per me vivere “Attimi di Paradiso”. Ancora grazie di Cuore.

Rita Razza

La professione religiosa: dono di Dio

Pubblicato il: domenica 24 Settembre 2023

La professione religiosa: dono di Dio

Oggi per noi Suore Missionarie dell’Incarnazione è un giorno di grande gioia e di festa.   Due nostre sorelle vietnamite hanno fatto la loro prima Professione religiosa, donando con il loro “SI” tutte se stesse al Signore. Un SI fedele alla vocazione dalla quale sin da subito sono state animate, cresciuta a modello e immagine del Fiat di Maria nostra Madre. È un evento estremamente importante perché è il momento in cui le nostre sorelle sono entrate a far parte ufficialmente della famiglia, quella delle: “Suore Missionarie dell’Incarnazione”.

Con l’ingresso nella nostra “famiglia” loro ricevono il dono di un Carisma, e soprattutto divengono le future custodi di questo enorme patrimonio spirituale che deve essere annunciato al mondo. Come diceva la nostra saggia Madre Carla: “La professione non ammette leggerezze o superficialità ma esige amore cosciente, donazione totale di tutto il nostro essere”. Ogni vocazione è una delle tante dimostrazioni dell’immenso e irripetibile amore di Dio, è la manifestazione di quanto Lui continui ad amarci.

La celebrazione è stata presieduta da don Claudio Cerulli, e concelebrata da numerosi sacerdoti alla presenza del popolo di Dio, nella cappella di Casa Madre dove riposa il corpo dell’umile Serva di Dio: Madre Carla Borgheri. Siamo certi della sua presenza in questo momento gioioso e prezioso per tutti noi.

Madre Carla è stata la prima a fare tutto ciò fosse in suo potere per trasmettere a tante persone la Spiritualità dell’Incarnazione, far conoscere l’amore di Dio sulla terra. Lo ha fatto con l’esempio, con la preghiera e con le tante testimonianze dei suoi scritti, preziosi promemoria a quanti con fiducia si accostano ad essi.

È stato un momento emozionante e nello stesso tempo pieno di gratitudine che riempie i nostri cuori di gioia.

Ora invochiamo dal Signore ogni benedizione e grazia sulle neo-professe per un cammino di Santità.!!!

 

 

Un giorno indimenticabile

Pubblicato il: domenica 24 Settembre 2023

Un giorno indimenticabile

Poter condividere un momento così importante per la famiglia della Suore Missionarie dell’Incarnazione, è stato un Dono immenso! Dovevamo essere noi il Regalo per Maria Thu e Maria Hien nel giorno della loro Prima Professione ed invece sono state Loro a farci un meraviglioso Regalo!

Essergli vicino nel giorno del loro Si al Signore è stato emozionante, la loro testimonianza e la loro storia sono stati un esempio per Noi.

Siamo tutti chiamati a scoprire la nostra Vocazione, quella Missione alla quale ci chiama Dio e che può renderci pienamente liberi e felici! Felicità che abbiamo trovato negli occhi di Suor Maria Thu e Suor Maria Hien e di tutte le Suore della Congregazione.

È stata davvero una giornata indimenticabile, fatta di momenti forti e intensi, di lacrime e sorrisi, di gioia e condivisione … con questo spirito ci auguriamo di poter continuare a camminare insieme anche alle nostre “Suorine”, che ormai sono entrate, non solo nei nostri cuori, ma anche a far parte della nostra Famiglia!

I Giovani di Capocroce

23-09-2023

Premio Asiriyar Thilaham

Pubblicato il: giovedì 14 Settembre 2023

Premio Asiriyar Thilaham

Cari lettori,

la comunità di St. Charles Home a Nagercoil (Tamil Nadu) vuole condividere la gioia per il riconoscimento ricevuto circa la nostra attività apostolica. La nostra cara Sr. Sirumalar Soja lo scorso 2 settembre ha ricevuto il premio ASIRIYAR THILAHAM, come migliore insegnante.

Sr. Soja era l’unica educatrice specializzata nel sostegno di bambine diversamente abili, il resto degli educatori provenivano da scuole diverse non interessate da disabilità.

Il Rotary club di Marthandam per selezionare la migliore insegnante, normalmente visita almeno 5 scuole del Distretto di Kanyakumari.

Quest’anno la nostra scuola: “School for the mentally changelled” è stata tra quelle oggetto di verifica. Il responsabile della verifica, è stato molto colpito dalle attività svolte, e soprattutto dall’amore e la cura con cui formiamo le nostre studentesse e portiamo avanti la scuola, e….. tenendo fede a ciò che recita  un noto  proverbio: “La prima impressione è sempre quella giusta”  la Rotary Club  ha deciso di assegnare questo premio alla nostra cara Sr. Soja .

Per questo riconoscimento, il merito va naturalmente alla nostra Congregazione: le Suore Missionarie dell’Incarnazione e soprattutto alla sua fondatrice: Madre Carla Borgheri che alcuni decenni fa ha avuto la giusta lungimiranza e attenzione per queste bambine abbandonate.

Come dice Madre Carla: qualche volta basta una parola, un piccolo gesto o un sorriso per risollevare la vita degli altri” ed è quello che ogni giorno cerchiamo di fare.

Nulla di tutto ciò però sarebbe stato possibile senza l’intervento e la volontà di Dio che

opera attraverso di noi in mezzo ai suoi figli per il bene delle sue creature. “Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo (Ef 2,10).

Ma questo è il mio viaggio…Un’ onda perfetta

Pubblicato il: giovedì 14 Settembre 2023

Ma questo è il mio viaggio…Un’ onda perfetta
Vorrei attribuire tale titolo, estrapolato dalla canzone del gruppo musicale The Sun per descrivere la meravigliosa esperienza della GMG. Prima di giungere alla nostra tappa ossia Lisbona, abbiamo sostato presso il Santuario di Nostra Signora di Laghetto ubicato tra le Alpi Marittime francesi, in cui abbiamo potuto pregare Colei che “si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39). Dalla delicata tramontana francese, abbiamo raggiunto l’ardente Spagna in particolare la sua capitale Madrid, che ci ha offerto di osservare palazzi, monumenti e Chiese incantevoli. Dopo aver avuto l’occasione di visitare tali luoghi, finalmente siamo giunti a Lisbona, capitale del Portogallo. Noi, come diocesi abbiamo ricevuto l’indimenticabile ospitalità degli abitati del piccolo paese di Ribamar, i quali hanno messo in pratica ciò che l’evangelista Matteo(25,40) ci esorta a svolgere nei riguardi dei nostri fratelli e sorelle: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Sua Santità Papa Francesco, nel suo primo discorso è stato perentorio: “Voi non siete qui per caso. Il Signore vi ha chiamati, non solo in questi giorni, ma dall’inizio dei vostri giorni. Sì, Lui vi ha chiamati per nome”. Siamo chiamati in quanto siamo amati da Dio, il quale ci apprezza così come siamo, anche con le nostre sfumature. Bisogna lasciarci plasmare dall’amore di Dio, per farsi che ciò avvenga, Dio ci ha donato Maria, simbolo di questa GMG, la quale all’interno del Vangelo di Giovanni (2,5) afferma: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Cosa ci vuol comunicare la Vergine? Un messaggio semplicissimo ossia: di affidarci a Dio, il quale desidera per noi la Felicità. Papa Francesco, inoltre, durante l’emozionante Via Crucis ha citato tutti gli ostacoli che noi giovani, purtroppo, incontriamo nella nostra vita, donandoci una speranza, mediante le seguenti parole: “Io cado con te per rialzarti con me. Vai, fatti aiutare, rimettiti in piedi e vai avanti. Andiamo insieme.” Il Santo Padre, sottolinea più volte che Dio non ci abbandona mai, non si stanca mai di perdonarci, conosce e si prende cura delle nostre difficoltà. Un ulteriore aspetto che vorrei condividere con voi è quello della Fraternità, evidenziata anche dal Pontefice: “Amare è questo, è lasciarsi commuovere dal volto
dell’altro, anche sfigurato”. Il nostro gruppo, sin dal primo giorno ha emanato gioia contagiosa. In soli 12 giorni, abbiamo sperimentato che “Siamo fratelli, amati di un unico Padre”. Ci terrei a farvi notare, che il viaggio svolto si è tenuto in un pullman, all’interno del quale abbiamo raccontato le nostre storie, le ferite e anche i momenti di letizia. Ci siamo divertiti, fatti forza l’un l’altro, abbiamo scovato i modi migliori per trascorrere le tante ore assieme, abbiamo gioito e ci siamo commossi: sempre con la certezza che qualcuno avesse asciugato le nostre lacrime e sarebbe stato felice della nostra allegria. Dio ci invia delle persone nel nostro cammino, in grado di esserci d’ausilio, pertanto vorrei ringraziare i sacerdoti che sono stati come un’ancora, predisposti all’ascolto e a farci comprendere l’Amore di Dio. Radio Monte Carla vi ringrazia infinitamente per aver condiviso la vostra storia d’amore con Dio. Grazie al sorriso, gli occhi pieni di lacrime di gioia e la Fede delle mie Sorelle e dei miei Fratelli, che il Signore mi ha donato: mi sono sentita viva. Il nostro viaggio si è concluso, facendo sosta nuovamente in Francia in un luogo peculiare e suggestivo, ovvero: Lourdes. Fermarci in tale luogo, è stato significativo in quanto abbiamo espresso e ribadito il nostro GRAZIE al Maria. Infine, Assisi, città in cui si respira tanta armonia, ci ha elargito la possibilità di visitare i luoghi più significativi di San Francesco e la chiesa di Santa Maria Maggiore ove giace il corpo del Beato Carlo Acutis.
Da tale esperienza, nel mio bagaglio porterò con me tanti insegnamenti, tra cui :
 Non celare le proprie emozioni, specialmente le lacrime in quanto quando piangiamo significa che siamo vivi;
 Essere e cercare se stessi;
 Le domande con la vita diventano risposte il segreto è pazientare;
 L’amore di Dio è sempre una sorpresa;
 Essere sempre originali e non morire come fotocopie, proprio come sosteneva il Beato Carlo Acutis;
 Avere l’audacia di compiere scelte coraggiose come San Francesco.
Con l’auspicio che, io e assieme a tutti i giovani, volto nuovo della Chiesa, possiamo divenire “Sale della Terra e Luce del mondo” (Mt 5,11-12)!!!
Rise Up!

Un caloroso abbraccio
Carla Ciccarese
Parrocchia Santa Maria della Neve, in Latiano

DA PREGARE MARIA, A PREGARE COME MARIA

Pubblicato il: sabato 19 Agosto 2023

Grammatica dell’amore polifonico della Madre

Torvaianica, 14-17 agosto 2023

Quattro giorni, quattro stazioni, quattro parti di un tutto che è Torvaianica, visita insieme a Maria, Madre di Dio e Madre dell’umanità.

Sono tanti anni che faccio lo stesso tragitto, ma le emozioni che si provano sono sempre diverse, sempre nuove. Andare con Maria per viali, strade, vicoli e per mare è imparare a ri-dire la vita con la lingua dell’umano contro il disumano che, in questi tempi, sembra andare di “moda”.

Camminando e ascoltando le riflessioni che risuonano dagli altoparlanti, passo dopo passo, si arriva a percepire che è importante non solo pregare Maria, ma pregare “come” Maria.

Ecco! È il “come” che caratterizza questa Figlia di Dio, prediletta dal suo Fattore.

Pregare “come” Maria ci permette di essere di fronte a Dio senza maschera alcuna, rimanendo – nonostante tutte le mancanze – persona e non personaggio.

Pregando con Lei, ci viene svelata la grammatica di un “come” fatto di quotidiana, di ferialità e di periferie; tempi e luoghi prediletti dal Figlio, di eccedenza: quel “di più” che è la Buona Notizia da offrire a tutti.

Pregare “come” Maria ci fa gustare “il modo in cui la grammatica dell’ordinario viene sconvolta dall’irruzione dello straordinario, che trasfigura la quotidianità – e gli spazi – e la rende immensa” (Chiara Giaccardi).

Pregando con Lei, ci viene svelato il “come”, azione sempre libera e gioiosa, come l’incontro con Elisabetta. Quando apri la vita a Dio, non hai più bisogno di avere una dimora. “La casa natale inizia ad aprirsi… – il “come” del viaggio libero e gioioso si fonda – non su bisogni o su timori, bensì su un progetto” (Ermes Ronchi).

Il “come” di Maria risiede anche nell’essere anticipatrice nel comprendere ciò che accade intorno a sé. Nella “Casa del Vino”, alle nozze di Cana, Maria dimostra che la polifonia degli affetti e dell’esistenza non deve mai essere smarrita. Così facendo, Maria chiarisce definitivamente “come” ama Dio la sua creatura e come la sua creatura deve amare Dio: questo “come” lo impara dal Figlio. “Gesù nel suo comandamento nuovo offre tre oggetti d’amore, non in concorrenza tra loro: amerai Dio, amerai il tuo prossimo, come ami te stesso. Questa polifonia non discende da realtà diminuite, ma da realtà complete: l’amore – il “come” di Maria – è figlio di addizione e dono, non di sottrazione” (Ermes Ronchi).

Pregando con Lei, ci viene svelato, forse, il lato più bello del “come” si prega: “non per aggrapparci, ma per stupirci. Non si prega per ricavare qualcosa, ma per trasformarci” (Søren Kierkegaard).

Il “come” pregare di Maria ci porta nelle viscere della relazione e del servizio. Maria, nel Vangelo, cerca relazione: non la vediamo mai da sola. È creatura di incontri e di comunione.

Maria fa casa. Maria serve. Nel nome “serva” appare colei che, come dice Dante, è “umile e alta più che creatura”. Il servizio è “il nome nuovo della civiltà, inaugurata da suo Figlio, a cui Lei partecipa” (Ermes Ronchi).

“Maria, figlia di tuo Figlio…”

Noi figli di Dio e di Maria.

Ecco, il suo “come”!

Fabrizio, diacono

I giovani, centinaia, migliaia: GMG 2023

Pubblicato il: giovedì 10 Agosto 2023

Parto da Lisbona per rientrare a Grottaferrata dopo giornate indimenticabili alla GMG 2023, la mia numero 4!

Torno carica dello zaino in spalla che ho portato con me per la veglia del 5 agosto e la messa di invio del giorno dopo con Papa Francesco e più di 1 milione di giovani provenienti da tutti i continenti.

Torno carica dei doni ricevuti in questi giorni:

– una settimana prima della GMG con un gruppo di giovani e animatori del Movimento dei Focolari per completare la preparazione dei vari contributi che abbiamo potuto offrire: lo stand alla città della Gioia, OneToOne di adulti disponibili per colloqui con i giovani, l’animazione di 3 catechesi a più di 5000 giovani con Margaret Karram e Jesus Moran (presidente e copresidente del Movimento), un momento sulla cura del Creato #daretocare e poi workshop e concerti col Gen Verde e… tanto tanto altro vissuto con Economy Of Francesco, Leaving Peace!

– tre giorni dopo la GMG per un “RiseUp4” con 350 giovani e ragazzi per andare in profondità con dopo l’esperienza vissuta con Papa Francesco e prepararci al rientro con piste di attuazione dei sogni che i giovani hanno e vogliono realizzare per brillare di luce e provare a cambiare il mondo.

– una sorpresa costante che mi ha lasciata senza parole e con tanta speranza: assistere a un ‘miracolo’ che si è ripetuto ogni volta davanti a Gesù Eucarestia quando i giovani si inginocchiavano in silenzio per adorare, pregare, parlare e stare con Gesù.

Un raccoglimento che ho sperimentato durante la messa di apertura e la Via Crucis, che ho ritrovato durante l’adorazione nelle catechesi con 6000/7000 giovani di lingua inglese provenienti da paesi e culture diversi, è successo nella grande veglia con Papa Francesco, e ancora nella post GMG durante una meditazione itinerante coi 350 giovani e che si è conclusa con una ennesima adorazione silenziosa, arricchita dai canti che aiutavano a pregare e ringraziare!

Quale la sorpresa? I giovani, centinaia, migliaia…sono attirati da Gesù, vogliono stare con Lui! Sono giovani, pieni di vita – e di sfide e di tante domande –  che cantano, danzano, fanno chiasso (come vuole Papa Francesco) ma poi si fermano davanti a Gesù e con Lui nel cuore, vogliono alzarsi per ripartire il cammino.

E io, noi adulti che ci ritroviamo ad accompagnare i giovani?

Le 3 parole di Papa Francesco alla messa finale sono una consegna anche per me:

Brillare, Ascoltare, Non temere!

BRILLARE: Noi diventiamo luminosi, brilliamo quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui. Amare come Gesù: questo ci rende luminosi, questo ci porta a fare opere di amore.

ASCOLTARE: Ascoltare Gesù. Tutto il segreto sta qui. Ascolta che cosa ti dice Gesù. Prendi il Vangelo e leggi quello che dice Gesù, quello che dice al tuo cuore.

NON TEMERE: Cari giovani, vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirvi: non temete, non abbiate paura. Di più, vi dico una cosa molto bella. Non sono più io, è Gesù stesso che vi guarda ora, vi guarda, Lui che vi conosce, conosce il cuore di ognuno di voi, conosce la vita di ognuno di voi, conosce le gioie, conosce le tristezze, i successi e i fallimenti, conosce il vostro cuore. E oggi Lui dice a voi, qui, a Lisbona, in questa Giornata Mondiale della Gioventù: “Non temete, non temete, coraggio, non abbiate paura!”.

Ritorno carica, sorpresa, speranzosa, grata a Maria!

                                                                                   Paola Pepe