Natale è la festa degli umili e dei semplici, perché Dio si manifesta nella semplicità e nella povertà. Egli accetta l’umiltà e la fragilità della nostra storia personale, viene e supera tutte le distanze, si fa vicino a noi, come le cose più semplici e quotidiane dell’esistenza. È lo stile di Dio quello di scegliere ciò che al mondo è scartato e marginato per ridare nuova vita e renderla più preziosa.
Questo ci insegna il mistero dell’Incarnazione, e questo è il messaggio che ho voluto dare con il mio presepe Dallo scarto alla vita nuova, esposto questi giorni tra i 100 Presepi in Vaticano.
Il mio presepe illustra proprio il Mistero che da sempre affascina e attrae l’umanità. Dio ci parla con la tenerezza e il linguaggio di un Bambino, ci insegna ciò che è essenziale per la nostra vita.
Il titolo Dallo scarto alla vita nuova richiama alle grandi sfide attuali in un mondo che affronta continue sfide – sociali, economiche e ambientali -, ci ricorda che ciò che sembra perduto o scartato può essere accolto e trasformato in una realtà preziosa. Porta un messaggio di speranza e di rinascita.
L’opera mette la Grotta della Natività al centro di tutto, è l’unico luogo che non ha una porta, questo significa che il cuore è chiamato a non essere chiuso, ma aperto, libero, capace di accogliere tutti. Il pastore, il primo ad ascoltare il messaggio divino, risponde mettendosi in cammino portando con sé anche le pecore scartate verso la Grotta, per un incontro di amore e di stupore.
I mestieri riproposti nel presepe rappresentano la vita e ci richiamano a valorizzare la semplicità dell’attività quotidiana, a saper stare insieme, dove tutti si sentono fratelli e creano una comunità di pace.
Quando viviamo la fraternità alla luce del sacramento della povertà e della semplicità, impariamo a riconoscere in ogni persona il volto di Cristo, e così costruiamo una vita nuova, basata sulla giustizia, sull’amore e sul rispetto per ogni vita umana, specialmente per chi è più vulnerabile.
Si è fatta particolare attenzione all’utilizzo di materiale riciclato come il polistirolo, il legno di vecchie cassette di frutta, plastica, giornali, cartone, avanzi di stoffa ecc., dando prova che lo “scarto” può essere una risorsa in favore dell’impegno ecologico.
Il natale, allora, sia per tutti un’opportunità di rinascita. Spalanchiamo il cuore alla novità che Dio vuole realizzare con noi e attraverso di noi. Siamo tutti fratelli!
Celebrare il Natale è un invito alla speranza, e questa speranza è offerta a tutti, nessuno escluso. Auguri di buon Natale e un Anno giubilare carico di pace e gioia a tutti.
Sr. Loreda Spagnolo, SMI
“Dallo scarto alla vita nuova”, il presepe di Suor Loreda in Piazza San Pietro