San Giuseppe occupa un posto di rilievo nel panorama del cristianesimo, ritenuto spesso un modello di virtù e dedizione. Nella tradizione cattolica, è venerato come il padre putativo di Gesù, un titolo che merita una riflessione più profonda. La parola “putativo”, derivante dal latino “putativus” e radicata nel verbo “putare” (credere o stimare), indica qualcosa o qualcuno ritenuto tale dalla comunità, pur senza essere necessariamente tale in senso letterale.
Nel contesto di San Giuseppe come “padre putativo” di Gesù, emerge un significato profondo: pur non essendo il padre biologico, è considerato tale dalla comunità e dalla tradizione. La sua figura, seppur raccontata brevemente nei Vangeli, offre lezioni spirituali e morali di grande valore. Descritto come discendente di Re Davide, Giuseppe è presentato come un uomo giusto e rispettoso della legge divina.
Mi ha sempre colpito il fatto che senza la figura di San Giuseppe, tutto l’Antico Testamento non avrebbe alcuna relazione con la vita cristiana. Questo è un interrogativo che mi sono sempre posta. Ad esempio, nei Vangeli di Matteo e Luca troviamo la genealogia di Gesù. Se leggiamo con attenzione, notiamo un mare di nomi degli antenati di Gesù, concludendo con Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Questo implica una discendenza ininterrotta fino a Giuseppe. È proprio la sua relazione con Maria che completa e mantiene la continuità di tutte le promesse dell’Antico Testamento.
San Giuseppe è stato un uomo onorevole, eppure nella Bibbia non troviamo una sola parola pronunciata da lui. Come gli uccelli nel cielo che non lasciano traccia mentre volano, così anche San Giuseppe ha vissuto una vita di modestia e di nascondimento. E tutt’oggi, nella Chiesa, continua ad essere un modello di protettore e custode di tutti noi. Per noi Suore Missionarie dell’Incarnazione lui è il nostro patrono.
In questo mese di marzo, riflettiamo sulla figura di San Giuseppe, l’unica creatura ad avere il privilegio di essere chiamata padre da Gesù, il Figlio di Dio. La sua testimonianza ci invita a vivere con umiltà e dedizione, seguendo l’esempio di fede e silenziosa servitù che ha caratterizzato la sua vita.
Redattrice