“Guardiamo alla vita consacrata, come ad un incontro con Cristo!
Lui viene a noi e noi andiamo verso di Lui guidati dallo Spirito Santo”
(Papa Francesco).
Sono una ragazza vietnamita di 24 anni, cresciuta in una famiglia che mi ha educata secondo i princìpi della fede cristiana e questo non è affatto scontato in un paese in cui fino a pochi decenni fa imperversava la guerra e non si era liberi di professare la propria fede. Il Signore aveva un progetto su di me molto diverso da quello che immaginavo da bambina.
Nel luglio 2016, infatti, ho conosciuto la Congregazione delle Suore Missionarie dell’incarnazione e ho deciso di entrare a far parte della comunità di Ba Lua; sono stata attratta dalla loro missione ed ho intrapreso un bel cammino fatto di momenti di gioia ma anche di fatica.
Cristo mi ha chiamata alla vita consacrata e dall’esperienza intima con Lui; è scaturita una gioia immensa che ha riempito il mio cuore e mi ha resa davvero felice.
Ho cercato Dio con la fede, l’ho trovato nella speranza e l’ho conosciuto con l’amore. Con la sua grazia e con l’aiuto di altre persone che il Signore mi ha messo accanto ho sperimentato l’immensità dell’amore di Dio che mi ama di amore infinito e mi ha chiamata a vivere il mistero dell’Incarnazione.
Come diceva Madre Carla, Dio si è fatto carne per noi, solo per amore, tutto per amore. Sono pienamente consapevole che come ogni essere umano, anche un credente è immerso nelle fatiche e nei dolori quotidiani, ma a differenza di chi non crede il cristiano trova nella fede una lente che gli permette di vedere le cose sotto una luce nuova perché la fede non cambia il paesaggio, ma modifica lo sguardo dell’uomo. Sorreggere, ringraziare, perdonare, amare, sorridere, affidarsi non sono solo verbi, ma parole profonde che riempiono di senso il vocabolario della vita.
Essere religiosi e consacrarsi a Dio significa interrogarsi sul significato della nostra esistenza ed essere aperti alle risposte anche se esse ci scuotono profondamente.
Ho pronunciato il mio sì lo scorso 29 giugno in occasione della solennità di San Pietro e Paolo e sono pienamente consapevole che le persone consacrate sono segno tangibile di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per la crescita di una società giusta e fraterna, sono profezie di condivisione con i piccoli e con i poveri. Ecco allora che farò tutto il bene che posso con tutti i mezzi, in tutti i modi, in tutti i posti e per le persone che incontrerò finché potrò. Spenderò la mia vita donandola agli altri e rendendo a Dio la mia gratitudine infinita per avermi scelta.
Gesù fa di me uno strumento del tuo amore. Amen.
Sr. Maria Pham Thi Huong