Il mio primo incontro con Madre Carla Borgheri è avvenuto in India, nella comunità di Kochi, in Kerala.
È stato un momento che non dimenticherò mai. Avevo solo 24 anni ed ero novizia, il suo sguardo materno e la sua tenerezza mi hanno colpito profondamente fin da subito.
Madre Carla aveva un modo unico di farti sentire accolta, come una madre che si prende cura dei suoi figli con amore e dolcezza.
Quell’incontro speciale mi ha portata fino in Italia. Partimmo insieme, io, Madre Carla e altre tre suore. Durante il viaggio, lei è stata una vera madre per tutte noi: ci amava e ci guidava con affetto, ma anche con quella fermezza amorevole che sapeva correggere, quando era necessario.
In particolare ricordo un episodio che porto ancora nel cuore. Madre Carla era appena rientrata da un lungo viaggio dall’India, e noi tutte eravamo piene di gioia nell’attesa di salutarla e abbracciarla. C’era un’atmosfera di festa, ma io, nel mio cuore, sentivo il bisogno di un momento personale con lei. Così, senza rendermene conto, rimasi indietro, sperando di poterle parlare in privato. Madre Carla, con la sua solita delicatezza, si accorse subito di me e mi chiamò per un colloquio. Parlammo a lungo, e io sentii di poterle aprire il cuore. Le sue parole furono semplici, ma cariche di saggezza: “A volte può bastare poco a sollevare chi soffre, un sorriso, una parola buona detta al momento giusto.”
Quella esperienza rimane impressa nella mia mente ancora oggi, perché mi ha insegnato il potere dell’amore e dell’ascolto, anche nei piccoli gesti.
Madre Carla aveva un dono speciale: sapeva entrare nei cuori delle persone, offrendo loro conforto e speranza.
Quell’incontro con lei è stato un momento di grazia che continua a ispirarmi nella mia vita di fede e servizio.