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Il periodo della mezza età è un viaggio necessario e promettente, un passaggio delicato tra giovinezza ed età senile, e rappresenta circa un terzo della vita...

La mezza età: un passaggio dal “fare” all’ “essere”

Pubblicato il: mercoledì 28 Febbraio 2024

È motivo di gratitudine al Signore per averci concesso l’opportunità di trascorrere tre giornate di formazione e riflessione su: Le donne consacrate e la crisi di mezza età.  Come donne consacrate, approfondendo questa tematica, abbiamo riflettuto sulla nostra chiamata e come ravvivare le motivazioni della consacrazione. Abbiamo avuto il privilegio di essere accompagnate, per i primi due giorni, da Don Mario Lanos Oscar SDB docente della Pontificia Università Salesiana di Roma; e il terzo giorno, da suor Loreda Spagnolo Responsabile della formazione, nostra consorella e compagna di viaggio.

Il periodo della mezza età è un viaggio necessario e promettente, un passaggio delicato tra giovinezza ed età senile, e rappresenta circa un terzo della vita. Questo periodo è un nuovo passaggio dalle delusioni ad una nuova accettazione di sé, del proprio limite e fragilità dell’età. L’indebolimento del corpo nasconde, però, l’esigenza di spostare l’attenzione da una dimensione esteriore e superficiale a una più profonda e interiore.

Da notare che la crisi non è necessariamente negativa; rappresenta piuttosto una scelta, separazione, giudizio; un discernimento che aiuta a promuovere il cambiamento e a rendersi consapevoli della necessità di rinnovarsi; è anche un’opportunità per la via verso la santità.

Il periodo della mezza età è un momento favorevole (kairos) e il quotidiano per noi Missionarie dell’Incarnazione è il luogo privilegiato per questo tempo favorevole. Il segreto, infatti, per una buona qualità di questa fase della vita dipende da un corretto e significativo rapporto con il quotidiano, ma anche di relazioni autentiche, di saper condividere le proprie esperienze, di prendersi cura del proprio corpo.

Fondamentale è la rinnovata relazione con il Signore Gesù scoprendo nuovi “sapori” della preghiera e della relazione con Lui. Manteniamo il nostro sguardo verso l’Alto!

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